La parola fata deriva dal latino “destino”. Le fate sono delle cugine delle Parche, che si narra sapessero controllare il destino e il destino della razza umana in particolare. Le fate legate al Natale sono creature buone e gentili, deliziose, nulla al confronto delle Parche.
Si dice che compaiano in questo periodo dell’anno per aiutare l’uomo a rimanere buono e disponibile. La leggenda tedesca di cui vi narro oggi parla di un bel giovanotto non sposato di nome Otto che un giorno, mentre era a caccia, lasciò cadere il suo anello nello stagno vicino al suo castello.
La notte fu svegliato da uno strano cigolio nella stanza accanto e alzandosi vide tanti esseri magici con indosso abiti scintillanti ballare attorno ad un albero di Natale decorato con oro e argento. Tra loro c’era una bellissima donna che si fece avanti verso di lui. Era la regina delle fate che gli consegnò il suo anello e si presentò come Ernestine.
Tra loro fu subito amore a prima vista e il conte chiese alla bella fata di sposarlo e diventare sua moglie. Ernestine acconsentì però ad una condizione: Otto non avrebbe mai dovuto pronunciare la parola morte in sua presenza. Ovviamente il conte accettò.
Ebbero un matrimonio felice per alcuni anni, ma poi un giorno il conte si preparò per la caccia nella vicina foresta e attese così a lungo che la moglie arrivasse che divenne un pò nervoso. Quando lei arrivò Otto fece una battuta, ma all’interno di questa c’era la parola che non avrebbe mai dovuto dire.
Una volta che la ebbe pronunciata la fata sparì lasciandolo solo e vane furono le sue ricerche e le sue attese. La regina delle fate non venne mai più vista. Di lei rimase solamente l’impronta della mano sopra l’arco del portone di ingresso, dove ancora oggi si può vedere. (fonte: forum2.aimoo) (foto: qudsieh.com)