Continuiamo a parlare di San Nicola, da cui deriverebbe la leggenda di Babbo Natale. Durante la vita il vescovo avrebbe aiutato tantissime persone in difficoltà e se non c’era un camino nella casa, entrava dalle finestre per lasciare l’oro per far sposare le fanciulle, ma non solo.
In tutto il Nord Europa si parlava di lui e le persone gli erano grate. Premiava le persone buone e puniva i cattivi, proprio come avrebbe fatto in seguito Babbo Natale. San Nicola morì il 6 dicembre e per onorare e festeggiare la sua morte quel giorno nel Medioevo fu decretato come l’inizio della stagione di Natale.
In molti paesi ancora oggi onorano il giorno di San Nicola scambiandosi doni, però la riforma protestante del 1500 proibì le feste e la venerazione dei santi cattolici. I festeggiamenti per San Nicola vennero accorpati alla festività del Natale non più dal punto di vista religioso, ma di generosità dei santi in generale.
In ogni paese San Nicola veniva affiancato e aiutato da personaggi che svolgevano compiti e facevano in modo che i bambini ricevessero regali oppure carbone se non erano stati buoni. Allo stesso tempo il nome San Nicola si trasformò adattandosi alla nazione.
In Germania, per esempio, divenne Weihnachtsmann mentre in Francia Père Noël, in Inghilterra Father Christmas. Nel Nord Babbo Natale era chiamato Sinter Klaas e gli immigrati in America lo pronunciavano così velocemente che chi li ascoltava lo tradusse in Santy Claus che divenne con il tempo Santa Clause e adesso è conosciuto con questo nome praticamente in tutto il mondo.
San Nicola era però un uomo religioso, un uomo di chiesa, serio e composto, con un’immagine ben differente da quella che ha ora Babbo Natale. L’immagine finale che noi conosciamo la dobbiamo alla Coca Cola, ma prima? La storia di Santa Clause è davvero affacinante.