Ecco due preghiere di fiducia, qualità – quest’ultima – che non deve mai mancare nella vita di ognuno di noi.
Nella tua mano
Tu mi tieni interamente nella tua mano, Padre del cielo.
Questa mano è così grande, così vigorosa che potrebbe schiacciare la piccola creatura che io sono; ma la tua mano è una mano paterna, che protegge gelosamente quelli che ha creato.
Sono poca cosa nel cavo della tua mano, ma sono munito della tua potenza divina, avvolto da una immensa bontà.
Che cosa diverrei se fossi abbandonato in mezzo a un universo sconosciuto, lanciato alla deriva tra i flutti di un’esi-stenza cosparsa di imprevisti?
Avrei tutto da temere, e l’av-venire sarebbe pieno di minacce, di sgradite sorprese, di una fatalità inesorabilmente capricciosa: sarei lo zimbello degli eventi.
Ma nella tua mano, la mia vita riposa fiduciosa.
Quale sorpresa o quale fatalità potrebbe prevalere contro la tua mano?
Nulla può accadermi, che non sia dato da questa mano.
è la mano di un Padre che ama follemente suo figlio e che può prodigargli soltanto del bene.
Mi lascio dunque portare dalla tua mano patema, ovun-que mi condurrà.
Che gioia e che sicurezza affidarmi semplicemente alla tua mano sempre fedele, vivere, soffrire, morire in essa, per ri-manervi in eterno!
La tua Provvidenza ha sempre ragione!
Mai la tua bontà si concede riposo, o Padre; mai la tua sapienza è colta alla sprovvista; mai la tua vigilanza è in di-fetto.
Mai ci privi del tuo amore; non metti limiti alla tua solle-citudine e la tua benevolenza ci accompagna sempre.
Ti accusiamo spesso, perché non ti comprendiamo.
Ti accusiamo di severità, d’indifferenza e anche di crudeltà, so-prattutto nelle nostre prove.
Ma la tua Provvidenza non si smentisce mai, e molto spes-so, a cose fatte, dobbiamo riconoscere che aveva ancora ra-gione!
Da te riceviamo solo benefici; il tuo cuore di Padre potrebbe darci altra cosa?
Il dolore che ci mandi è una grazia destinata a renderci migliori.
Suscita in noi una fiducia illimitata nella tua Provvidenza, una fiducia che accetta di non capire tutto e che crede, no-nostante tutto, alla tua suprema e immutabile bontà.
Poiché la tua Provvidenza ha sempre ragione, noi abbiamo sempre torto quando manchiamo di fiducia; degnati di dila-tare la nostra troppo povera fiducia secondo la dimensione del tuo amore così ricco!
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