Lo scorso 23 ottobre a New York Richard Dolan, noto studioso della materia, ha detto che i contatti con altre civiltà ci sono e da parecchio tempo.
Ovviamente tutti i contatti sono coperti e sabotati da chi governa (ossia Usa) e lo scienziato ha diviso l’argomento in due tesi. Quello che vi sto per riportare è il testo dell’agenzia LaPresse, redatto da Valeria Rubino, corrispondente da New York per il Corriere.it.
Richard Dolan, uno dei più noti ricercatori sugli Ufo, autore di libri sui contatti che sarebbero già avvenuti tra l’umanità e gli extraterrestri, durante il suo intervento alla conferenza «Ufos and the evolution of consciousness», svoltasi il 22 ottobre a New York alla Community Church di Manhattan ha detto che ci sono stati incontri continui con gli Alieni a partire dal 1947.
Sono senza ombra di dubbio civiltà diverse dalla nostra, con abilità di entrare ed uscire da questa realtà in qualsiasi momento, e tecnologicamente più avanzati.
La Nasa, la Cia e le altre forze governative fanno di tutto pur di insabbiare la verità attraverso il controllo dei media, ma anche la comunità scientifica ed accademica.
Dolan che ha studiato per oltre 20 anni l’argomento della possibile vita extraterrestre ha detto:
Non so chi siano, ma credo di aver comunicato con alcuni di questi esseri. Ho l’obbligo morale di essere cauto, quindi non do nulla per certo o per scontato. Ma la nostra società cambierà completamente appena sarà rivelata la verità. È solo questione di tempo, ma ormai le testimonianze venute fuori sono troppe. È sicuro che il governo continuerà a fare di tutto per impedirci di sapere; sarà una dura lotta, forse ci vorranno molti anni.
Edgar Mitchell, sesto uomo ad aver messo piede sul suolo lunare ha detto:
Ci sono sempre più prove che il nostro pianeta sia stato visitato dai nostri vicini alieni, forse da centinaia di anni. Sembra l’inizio di una nuova era, le nostre avventure nello spazio con il programma spaziale locale e le spedizioni sulla Luna ci hanno permesso di vedere il mondo in modo completamente differente. Avere la possibilità di fotografare altre galassie e cumuli di galassie che si trovano a miliardi di anni luce da noi ci ha fatto comprendere che l’universo è molto più grande di quanto pensassimo e che l’idea che siamo soli in questa immensità è assolutamente arcaica
Domani la seconda parte con il punto di vista di Edgar Mitchell.
Fonte | Corriere